I LIBRI
Il Primo Re di Shannara |
Terrorizzati dall'abuso di poteri magici a cui hanno assistito durante la Prima Guerra delle Razze, i Druidi si sono rinchiusi nella loro fortezza di Paranor per trovare il modo di salvare le Quattro Terre dallo stato di barbarie in cui sono precipitate. Solo il druido Bremen, con pochi e fedeli compagni, ha continuato a dedicarsi all'arte della magia, ritrovandosi ben presto isolato e costretto ad andarsene.
Il suo allontanamento da Paranor è stato però tutt'altro che una disgrazia. Bremen ha scoperto infatti che le forze del male sono in movimento nelle Terre del Nord, che l'esercito dei Troll ha conquistato ampie zone di territorio e che i Messaggeri del Regno dei Teschi si sono infiltrati dappertutto. Ma ha scoperto soprattutto che a muovere l'offensiva è l'ex druido Brona, divenuto il malvagio Signore degli Inganni.
È grazie alla sua abilità nell'uso della magia che Bremen è riuscito a infiltrarsi nel campo dei Troll, a carpirne i segreti e a comprendere che, per salvarsi, i popoli delle Quattro Terre devono ritrovare l'unità. Ma occorrono anche due talismani: la Pietra Nera e una spada magica con incastonato il medaglione dei Druidi. Comincia così la lotta di Bremen e dei suoi amici, fra cui la giovane Mareth e il guerriero Shannara, per liberare le Quattro Terre dalle tenebre che le minacciano. Una lotta senza esclusione di colpi contro un nemico che ricorre a ogni astuzia e sortilegio, un potere malefico per sconfiggere il quale non basta la magia: è necessario il valore e la grandezza d'animo dei fantastici eroi che animano questo romanzo.
A quasi vent'anni da La spada di Shannara, il libro con cui inaugurò la più straordinaria epopea fantasy dei nostri tempi, Terry Brooks ce ne racconta oggi il preludio, regalando ai suoi appassionati una gioia inaspettata, e a chi non ha ancora avuto la fortuna di conoscerlo una meravigliosa occasione per entrare nel suo mondo.
Su un'altura che dominava le pianure di Streleheim il cacciatore delle Terre di Frontiera Kinson Ravenlock aspettava che il vecchio Druido giungesse all'appuntamento che si erano dati mesi prima.
L'arrivo di Bremen lo colse di sopresa, coma al solito, e ben presto i due cominciarono ad aggiornarsi a vicenda sulla situazione. Il cacciatore aveva appurato che un grosso esercito di Troll aveva oramai conquistato tutta la regione a nord di Streleheim, mentre il Druido aveva avuto la conferma alle proprie paure: e cioè che dietro ai Troll c'era l'opera del Signore degli Inganni e dei suoi Messaggeri del Teschio. La storia del Signore degli Inganni era ben nota a Kinson. Brona, un Druido del Primo Consiglio dei Druidi riunito da Galaphile a Paranor per cercare di elevare tutte le razze dallo stato di barbarie in cui erano cadute dopo le Grandi Guerre, aveva cominciato a sperimentare la magina in maniera improvvida, sordo agli avvertimenti degli altri Druidi. Ben presto il più antico libro di magia, l'Ildatch, aveva preso il controllo dell'ambizioso druido e aveva portato alla Prima Guerra delle Razze. Nonostante la sconfitta Brona, divenuto oramai il Signore degli Inganni, era sopravvissuto, ricorrendo in maniera pressocchè totale al Sommo Magico, e soprattutto mantenuto in vita dalla magia malvagia dell'Ildatch, che mirava a sottomettere tutte le terre alla propria dominazione.
Bremen, inoltre, era venuto a conscenza dell'esistenza di una Pietra Nera degli Elfi, un talismano dal potere magico incommensurabile, che era nascosto in qualche parte nelle Terre dell'Ovest: si trattava di trovarlo prima che ci riuscisse il Signore degli Inganni. Per questo intendeva recarsi a Paranor a parlare al Consiglio dei Druidi, ben sapendo che con ogni probabilità non gli avrebbero dato retta, essendo essi oramai da molto tempo chiusi nella loro Fortezza ed avendo perso ogni contatto con la realtà. In piena notte, anche a causa della presenza di un Messaggero del Teschio che dà la caccia a Bremen, i due si mettono in marcia in direzione di Paranor.
Arrivarono alla fortezza dei Druidi all'alba del giorno dopo. All'ingresso vennero fermati dalla Guardia dei Druidi, una forza armata costituita per difendere il Consiglio dei Druidi. A Bremen, Druido cacciato da Paranor, e ad un Uomo l'ingresso a Paranor era vietato. Tuttavia, grazie alla mediazione del Capo delle Guardie, Caerid Lock, sua vecchia conoscenza, il Druido ottiene il permesso per parlare al Grande Druido Athabasca. L'incontro tuttavia non sortisce alcun effetto: Athabasca non è in grado di capire il pericolo prefigurato da Bremen, e il Consiglio dei Druidi decide di non voler sentire ciò che egli ha da dire. Prima di andarsene, Bremen riesce a parlare con il suo vecchio amico Kahle Rese, l'anziano Druido che era il responsabile della biblioteca di Paranor, al quale consegna una polvere magica che sarebbe dovuta servire a nascondere i preziosi libri della Storia dei Druidi dagli sguardi e dalle mane degli emissari del Signore degli Inganni che, Bremen ne era certo, sarebbero ben presto giunti a distruggere Paranor. Grazie anche all'aiuto del Capo delle Guardie Bremen riesce anche ad incontrare i due ex-colleghi che erano sui fedeli amici, il Nano Risca e l'Elfo Tay Trefenwyd. Entrambi si dichiarano pronti a lasciare Paranor per accompagnare Bremen nella sua missione contro il Signore degli Inganni. Risca era Maestro d'Armi, mentre Tay si era specializzato nello studio degli elementi, ma entrambi i Druidi avevano coltivato di nascosto lo studio dell'antica magia, sicuri che un giorno si sarebbero reincontrati con l'amico Bremen e che la magia stessa sarebbe servita loro.
Infine, prima di lasciare la fortezza dopo aver dato appuntamento ai due amici per il giorno dopo, il Druido riesce con uno stratagemma a raggiungere il Pozzo dei Druidi, una fossa senza fondo che si diceva comunicasse con il centro della Terra e nel quale viveva qualche arcana forma di magia di incredibile potenza. Dalla piccola piattaforma sospesa nel pozzo Bremen recita alcuni misteriosi incantesimi e getta una polverina verde scintillante prima di affrettarsi a lasciare quel posto che incuteva soggezione e paura.
La mattina dopo, nelle foreste che circondavano Paranor, mentre attendevano i druidi Risca e Tay che li avrebbero accompagnati nella loro avventura, Kinson e Bremen ricevettero la visita di una giovane apprendista dei Druidi. La giovane Mareth disse al vecchio Druido di essere una guaritrice, di essere entrata nei Druidi per ampliare le proprie conoscenze e che ora, non avendo più nulla da imparare da un gruppo di persone che volevano solo rimanere chiuse nella loro fortezza, avrebbe voluto seguire le orme di Bremen, cercando in lui un maestro e una guida. Il vecchio Druido, nonostante il parere contrario di Kinson e dei due Druidi che nel frattempo li avevano raggiunti, decide di portare con sè la giovane guaritrice, incuriosito anche da un certo alone di mistero che circondava la figura dell'apprendista Druido: Mareth, infatti, aveva rivelato loro di possedere la magia innata, ma di non essere in grado di controllarla, e per questo voleva l'aiuto di Bremen.
La piccola compagnia si mise quindi in marcia, ma solo quando si accamparono
per la notte Bremen rivelò loro dove erano innanzitutto diretti. Il Druido voleva recarsi al Perno dell'Ade, voleva chiamare i morti per chiedere loro informazioni su ciò che si prospettava per le Quattro Terre.
Dopo due giorni di marcia il gruppo arrivò nelle vicinanze del Perno dell'Ade. Qui i cinque si accamparono e Bremen spiegò loro ciò che dovevano aspettarsi, ordinando loro di non intervenire in nessun caso, qualunque cosa vedessero accadere, fino a quando le ombre dei morti non si fossero ritirate. Poco dopo la mezzanotte Bremen si avvisò, da solo, verso il piccolo lago; qui prese ad evocare, con un rituale antico quanto la magia stessa, la presenza dei morti. La sua richiesta viene esaudita e l'ombra di Galaphile, il Primo Druido che aveva nell'antichità ricostruito il Consiglio dei Druidi dopo le Grandi Guerre, si manifesta a Bremen, facendogli intravedere quattro distinte visioni. Nella prima Bremen si trovava a Paranor e intorno a lui c'erano soltanto morti; poi il Druido vide il medaglione dell'Elit Druin stagliarsi nell'oscurità, come se aspettasse lui per essere preso. Nella seconda visione Bremen ebbe l'impressione di volare sulle Quattro Terre, sopra dei massimi montuosi all'interno dei quali c'era una fortezza; Bremen si trovò a scendere in picchiata e trovò ad aspettarle la morte, che stringeva nelle proprie spire la Pietra Nera degli Elfi.
La terza visione fece credere al Druido di essere in un campo di battaglia, dove esseri di ogni Razza combattevano e morivano. Al centro della battaglia si ergeva un personaggio alto e biondo, sicuramente un Elfo che brandiva una spada scintillante; nelle sue vicinanze c'era il Signore degli Inganni ad attendere lo scontro. Quando l'Elfo alzò la spada Bremen riconobbe sull'impugnatura la familiare figura dell'Eilt Druin.
Nell'ultima visione il Druido si vide nuovamente al Perno dell'Ade; di fronte a lui ancora l'ombra di Galaphile, accanto a lui un giovane alto, sottile, il cui sguardo serio impressionò Bremen.
Le visioni poi sparirono improvvisamente e Galaphile si ritrasse nel lago senza spiegare nulla di ciò che Bremen aveva visto. Poi, in uno scoppio spaventoso, tutto scomparve, e Bremen si accasciò al suolo privo di sensi.
I quattro che l'accompagnavano, che avevano seguito tutto ciò che riuscivano a vedere nella tempesta dall'alto di una roccia, si precipitarono a soccorrerlo.
La prima ad arrivare fu la giovane Mareth, che strinse il Druido a sè, perdendo i sensi poi a sua volta. Kinson e i due Druidi presero quindi Bremen e la giovane e li portarono fuori dalla Valle d'Argilla, al riparo di una grotta.
Quando il vecchio druido si fu ripreso raccontò loro delle visioni e dei significati che ne aveva tratto, e disse loro cosa bisognava fare di là in avanti. Innanzitutto egli doveva tornare a Paranor, che molto probabilmente era già stata attaccati dagli emissari di Brona. Ma Bremen doveva recuperare ad ogni costo l'Eilt Druin, e con esso doveva forgiare una spada, un'arma dotata di una magia che il Signore degli Inganni non poteva sconfiggere. Tay invece doveva recarsi dal suo popolo, dagli Elfi, e convincerli ad allestire una spedizione per cercare la Pietra Nera. Risca invece doveva raggiungere i Nani di Culhaven e prepararli a farli resistere agli attacchi dell'esercito di Brona in attesa del supporto dell'esercito elfico che sarebbe accorso in loro aiuto.
Una volta messi al corrente di ciò che li attendeva i cinque si misero in marcia.
La medesima notte in cui Bremen si apprestava a chiamare l'anima di Galaphile, a Paranor tre druidi fuorviati dagli inganni di Brona aprirono una delle tante porte d'accesso alla Fortezza, consentendo quindi ai messaggeri del Male di cogliere di sorpresa le forze della Guardia dei Druidi. Ben presto le creature mostruose dell'esercito del Signore degli Inganni sterminarono l'intera Guardia capitanata da Caerid Lock nonché tutti i Druidi. Fortunatamente Kahle Rese, prima di essere straziato dalle orribili creature, riesce a spargere sui volumi della Storia dei Druidi la magica polvere avuta da Bremen, facendoli scomparire alla vista e mettendoli dunque al sicuro.
Quando tutto fu finito il Signore degli Inganni fece il suo ingresso cercando di capire il motivo per cui Bremen si era recato a Paranor. Non trovando risposte, non riuscendo ad accedere alle Storie dei Druidi e allertato dai rumori che venivano dal Pozzo dei Druidi, dove Bremen aveva destato giorni prima un'antica magia, il Signore degli Inganni trasforma i tre Druidi traditori in altrettante mostruose creature al proprio servizio, lasciando loro il compito di finire il lavoro, attendendo i Druidi che avevano seguito Bremen e sterminandoli.
Nel frattempo la compagnia di Bremen, prima di riavviarsi verso Paranor, salutò Risca: il Nano doveva occuparsi delle missione cui era stato destinato da Bremen. Gli altri quattro si avviarono costeggiando il Mermidon ai piedi dei Denti del Drago; arrivati al Passo di Kennon fu la volta di Tay Trefenwyd di lasciare i compagni per proseguire verso Arborlon.
Bremen raccomandò ancora al Druido elfo l'importanza della sua missione: convincere il Re Courtann Ballindarroch ad allestire una misisone per cercare e trovare la Pietra Nera degli Elfi, e poi ad accorrere in aiuto dei Nani per formare un unico esercito. Poi, una volta scomparso alla vista l'amico, Bremen assieme a Kinson e Mareth si diresse verso Paranor.
Quando i tre arrivarono alla Fortezza dei Druidi si accorsero subito di ciò che era successo. Il capitano della Guardia Caerid Lock, miracolosamente ancora in vita, riesce a raccontare a Bremen come tutto fosse potuto accadere, prima di spegnersi tra le braccia di Mareth. Il vecchio Druido si inoltra nella Fortezza e recupera l'Eilt Druin; poi, dopo aver verificato che le Storie dei Druidi fossero al sicuro, si avvia verso l'uscita quando viene intercettato dalle tre mostruose creature che un tempo erano i Druidi al servizio di Brona.
Solo l'intervento di Mareth, dalle cui mani scaturisce improvvisa una potente magia, che aveva seguito Bremen assieme a Kinson contravvenendo agli ordini ricevuti, salva il Druido dall'attacco degli schiavi del Signore degli Inganni. Poi, sentendo risvegliarsi dal profondo della terra qualcosa di terribile, Bremen grida a Kinsono di recuperare la giovane svenuta per lo sforzo sostenuto e insieme si precipitano all'esterno di Paranor.
Dopo aver lasciato Bremen, Tay Trefenwyd si diresse verso Arborlon, la capitale degli Elfi. Durante il viaggio il Druido incrocia una pattuglia di Cacciatori Gnomi, troppo vicina alle terre dell'Ovest per non essere una circostanza preoccupante, e un Messaggero del Teschio, cui Tay riesce a nascondersi.
Nei pressi della città elfa, il Druido incontra un amico di vecchia data: Jerle Shannara, cugino del Re Courtann Ballindarroch e suo consigliere personale; un guerriero nato, un elfo imponente, che non conosceva la paura, e al quale Tay era legato da profonda amicizia.
Durante il breve tragitto verso Arborlon Tay racconta tutti gli ultimi eventi all'amico, ottenendo da questi un ovvio appoggio incondizionato alle richieste che Tay voleva formulare al Re degli Elfi. Jerle Shannara chiede al Druido di attendere prima di chiedere udienza al Re: voleva infatti verificare quanto fosse accaduto a Paranor. Dopo un paio di giorni Jerle si presenta da Tay assieme a Preia Starle, sua compagna di vita nonché anch'essa vecchia amica di Tay. Era la donna elfa più bella che il Druido avesse mai visto, ed era anche l'Esploratore e il Cacciatore più in gamba che egli avesse mai conosciuto. Era lei che si era presa l'incarico di andare sino a Paranor per verificare lo stato delle cose alla Fortezza dei Druidi; il racconto di ciò che aveva visto non poteva far altro che rattristare Tay ed accrescere la necessità di parlare quanto prima al Re Courtann e al Gran Consiglio.
Facendo forza sulle parole di Bremen, tenuto in grandissima considerazione ad Arborlon, Tay riesce a convincere il Re il Gran Consiglio della necessità di dar seguito alle richieste che venivano da Bremen stesso: organizzare una spedizione per trovare la Pietra Nera degli Elfi e mandare un esercito in soccorso ai Nani contro le armate del Signore degli Inganni. Ma la situazione precipita improvvisamente: un gruppo di Cacciatori Gnomi, aiutati dalla magia nera e guidati da un Messaggero del Teschio, riesce a penetrare nelle maglie difensive della città elfa, attaccando e sterminando la Guardia Reale e ferendo gravemente il Re, prima di essere uccisi dall'intervento di Tay e di Jerle Shannara.
La nuova situazione era desolante. La Guardia Reale completamente distrutta, il Re tra la vita e la morte, il Gran Consiglio che non avrebbe preso decisione alcuna sino al compiersi del destino del Re e l'erede al trono, Alyten, che era considerato non adeguato a fare il Re dalla maggior parte degli Elfi. Per evitare di perdere tempo in inutili attese, i tre amici, Tay Jerle e Preia Starle decidono di partire alla ricerca della Pietra Nera degli Elfi.
Bremen
Kinson Ravenlock
Tay Trefenwyd
Risca
Mareth
Galaphile Garet Jax
Brona
Jerle Shannara
Preia Starle
Courtann Ballindarroch
Cogline
Vree Erreden
Allanon