Il mondo ha fame
E' il grido che si leva oramai da diversi decenni, e che in questi giorni è amplificato dal Forum della FAO in corso a Roma. Nel vertice del 1996 si stimava che le persone che soffrivano la fame fossero all'incirca 830 milioni e i governi avevano promesso di dimezzarli entro il 2015; oggi si prevede invece che il loro numero possa aumentare del 50% sino a raggiungere 1,2 milioni di persone.
Se a questi dati associamo gli innumerevoli studi della stessa ONU che dimostrano che le attuali tecniche agricole sarebbero sufficienti a sfamare 10 miliardi di persone, allora è evidente che qualcosa non quadra.
Quali sono le cause di questa catastrofe? Molte, tutte collegate tra loro.
L'aumento (incontrollato?) del petrolio, che è l'energia che maggiormente serve per la "macchina agricola". Ma questo solo in minima parte.
La parte del leone la fa, tanto per cambiare, la speculazione finanziaria. I futures alimentari sono l'ultima sciagurata trovata del potere finanziario, che riesce a "giocare" anche sul cibo della povera gente. E' oramai acclarato che "masse di denaro in libertà scommettono sul rialzo dei prezzi. E tutto cospira perchè il rialzo si verifichi. Danone e Nestlé negli ultimi mesi hanno triplicato gli utili. Idem le multinazionali come Monsanto" (il virgolettato è tratto da una intervista a Mario Capanna, in cui il Presidente della Fondazione diritti genetici riprende alcune posizioni di Jaen Ziegler).
A ciò si aggiunga la, altrettanto sciagurata, moda dei biocombustibili: oltre a consumare per la loro produzione più energia di quanta ne assicuri il loro utilizzo, i bio-carburanti stanno distruggendo l'Amazzonia, checché ne dica il presidente Lula, sbugiardato da uno studio da lui stesso commissionato. Profeta fu in questo senso Fidel Castro quando, nel marzo del 2007, sosteneva: «Il mais trasformato in etanolo... Applicate questa ricetta ai paesi del Terzo Mondo e vedrete quante persone non consumeranno più mais tra le masse affamate del nostro pianeta. O peggio: concedete ai paesi poveri prestiti per finanziare la produzione di etanolo dal mais o da qulasiasi altro tipo di alimento e non rimarrà in piedi nemmeno un albero per difendere l'umanità dal cambiamento climatico». E' esattamente ciò che sta accadendo...
Chi beneficia di questa catastrofe? Sicuramente le grandi multinazionali del biotech, quelle che vorrebbero modificare geneticamente tutto quello che gli capita sotto mano. E difatti Monsanto & soci stanno mettendo in atto tutto il loro potere lobbystico per fare entrare in Europa in maniera definitiva e incontrollata la produzione OGM, spacciandola come l'unica panacea per risolvere il problema della fame nel mondo.
Peccato che, studi alla mano, la produzione di alimenti OGM è molto meno performante quantitativamente e molto molto più costosa. Quindi non risolverebbe assolutamente nessuno dei problemi di cui si parla...
Se a questi dati associamo gli innumerevoli studi della stessa ONU che dimostrano che le attuali tecniche agricole sarebbero sufficienti a sfamare 10 miliardi di persone, allora è evidente che qualcosa non quadra.
Quali sono le cause di questa catastrofe? Molte, tutte collegate tra loro.
L'aumento (incontrollato?) del petrolio, che è l'energia che maggiormente serve per la "macchina agricola". Ma questo solo in minima parte.
La parte del leone la fa, tanto per cambiare, la speculazione finanziaria. I futures alimentari sono l'ultima sciagurata trovata del potere finanziario, che riesce a "giocare" anche sul cibo della povera gente. E' oramai acclarato che "masse di denaro in libertà scommettono sul rialzo dei prezzi. E tutto cospira perchè il rialzo si verifichi. Danone e Nestlé negli ultimi mesi hanno triplicato gli utili. Idem le multinazionali come Monsanto" (il virgolettato è tratto da una intervista a Mario Capanna, in cui il Presidente della Fondazione diritti genetici riprende alcune posizioni di Jaen Ziegler).
A ciò si aggiunga la, altrettanto sciagurata, moda dei biocombustibili: oltre a consumare per la loro produzione più energia di quanta ne assicuri il loro utilizzo, i bio-carburanti stanno distruggendo l'Amazzonia, checché ne dica il presidente Lula, sbugiardato da uno studio da lui stesso commissionato. Profeta fu in questo senso Fidel Castro quando, nel marzo del 2007, sosteneva: «Il mais trasformato in etanolo... Applicate questa ricetta ai paesi del Terzo Mondo e vedrete quante persone non consumeranno più mais tra le masse affamate del nostro pianeta. O peggio: concedete ai paesi poveri prestiti per finanziare la produzione di etanolo dal mais o da qulasiasi altro tipo di alimento e non rimarrà in piedi nemmeno un albero per difendere l'umanità dal cambiamento climatico». E' esattamente ciò che sta accadendo...
Chi beneficia di questa catastrofe? Sicuramente le grandi multinazionali del biotech, quelle che vorrebbero modificare geneticamente tutto quello che gli capita sotto mano. E difatti Monsanto & soci stanno mettendo in atto tutto il loro potere lobbystico per fare entrare in Europa in maniera definitiva e incontrollata la produzione OGM, spacciandola come l'unica panacea per risolvere il problema della fame nel mondo.
Peccato che, studi alla mano, la produzione di alimenti OGM è molto meno performante quantitativamente e molto molto più costosa. Quindi non risolverebbe assolutamente nessuno dei problemi di cui si parla...
Etichette: biocarburanti, crisi alimentare, FAO