26 ottobre 2009

Se la scelta è tra puttanelle minorenni e transessuali

"Come un branco di lupi affamati che scende dagli altipiani ululando o uno sciame di api accanite divoratrici di petali odoranti precipitano roteando come massi da altissimi monti in rovina. Uno dice: che male c'è a organizzare feste private con delle belle ragazze per allietare Primari e Servitori dello Stato? Non ci siamo capiti, e perché mai dovremmo pagare anche gli extra a dei rincoglioniti?"
E poi: "... di cosa vivrebbero ciarlatani e truffatori se non avessero moneta sonante da gettare come ami fra la gente".
Questa la spietata fotografia del nostro Paese che solo un artista del calibro di Battiato poteva regalarci, condensando in poche parole tutto lo spaesamento che ci troviamo a vivere in questi tempi bui.
Perchè se l'opinione pubblica non sa far altro che dividersi sulla affermazione se sia meglio andar per puttanelle minorenni piuttosto che per transessuali, allora la nostra società civile è ad un passo dall'abisso.
Resta però il fatto che gli accadimenti riguardanti lo psiconano e quelli che sono piombati addosso al presidente (ex) del Lazio Marrazzo non sono trattabili in parallelo, non sono la stessa cosa, e solo il michele boccia di turno può non vederlo o far finta di non vederlo.
Posto, infatti, che entrambi i comportamenti possano essere inquadrabili come "eticamente non consoni" (in realtà ciò che personalmente ritengo "non consono" in entrambe le situazioni è la circostanza che questi atteggiamenti pongono personalità politiche di spicco e di responsabilità in una situazione di ricattabilità), non sono stati vissuti e metabolizzati dai protagonisti nella stessa maniera e con la stessa correttezza.
Per scavare un solco incolmabile basterebbe già la reazione dei due protagonisti: l'uno si vergogna pubblicamente delle sue debolezze, l'altro ne fa motivo di vanto e di "celodurismo" squallido.
Ma non è, ovviamente, solo questo.
Marrazzo, pur tentando una blanda difesa iniziale, ha immediatamente ammesso le sue responsabilità, scusandosi e facendosi da parte. Lo psiconano ha continuato imperterrito a MENTIRE spudoratamente, facendo finta che nulla sia successo, facendo finta di non conoscere Tarantini (è appurato oramai che si sentissero frequentemente e che avessero rapporti e contatti continui), facendo finta di non avere quei problemi di scompenso della sfera sessuale che tutto il mondo gli attribuisce. E, soprattutto, non solo non si è mosso dal suo posto di potere, ma ha rilanciato col famoso "vi farò vedere di che pasta sono fatto!".
Vi sembra poco?
Per farci capire bene poi cosa intendesse con quella frase, si è precipitato in tutta segretezza dal suo amico Putin, uno tra i più democratici capi di uno tra i più democratici e trasparenti Stati del mondo. Che Putin sia esperto nel far sparire gli oppositori politici e i giornalisti scomodi, senza subirne alcuna conseguenza, è fatto risaputo.
Chissà cosa ci è andato a fare berlusconi da Putin...
E' patetico, quindi, che i consueti cagnolini che rispondono ai nomi di gasparri, capezzone e compagnia cantante tentino di gettare tutto in caciara al grido "siamo tutti uguali"; così come è triste dover constatare che le voci che si sono levate dal PD a difesa dell'"amministratore" Marrazzo siano state molto flebili, quasi non udibili...
Evidentemente il PD accetta di farsi trascinare nella stessa melma di coltura di berlusconi, non essendo capace di fare pulizia al proprio interno.
Povera Patria...

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17 ottobre 2009

Poteri forti

"Ne sentirete delle belle", ci aveva preannunciato lo psiconano pidduista puttaniere, parlando del Giudice Mesiano.
Evidentemente aveva già dato ordine a quella stuola di schifidi servi che si spacciano per giornalisti di pedinarlo (come facevano le BR, e come fa tutt'oggi la mafia) per evidenziarne gli atteggiamenti "stravaganti". Insomma, per avallare la convinzione più volte espressa dall'impotente padrone di mediaset, e mai ritirata, che i magistrati sono psicologicamente instabili.
Attenzione ai colpi di coda del caimano morente, ci ammoniva qualche giorno fa un illustre politologo dei nostri tempi. Ed è vero.
La montatura che il premier da bagaglino (espressione dell'On. Bindi, cui vanno riconosciuti i diritti) sta tentando di metter su contro il giudice che gli ha ordinato di rimborsare alla CIR tutti i danni causati da vent'anni a questa parte al gruppo di De Benedetti è di quelle veramente "basse". Per quanto facilmente smontabile.
E' evidente infatti che questi fantomatici testimoni, che avrebbero sentito il giudice parlare in una cena privata (per quanto in un locale pubblico) in termini poco in sintonia con berlusconi, fossero già "nella disponibilità" dei teppisti del "Giornale" di famiglia all'epoca dei fatti.
Pertanto nulla impediva al premier di avanzare istanza di ricusazione di un giudice così evidentemente ostile, per evitare una sentenza che rischia di mandare sul lastrico (speriamo) l'intera famiglia!
Così non è stato. Perchè?
Semplicemente perchè questi testimoni non esistono: sono poveri cristi al soldo di tappetino-feltri azionati giusto per fare un po' di caciara.
E per dare forza alla sciagurata proposta di far eleggere i giudici dal popolo: così come richiesto dalla mafia nel famoso "papiello"...

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